Diario di viaggio 3° giorno: a Trinidad ( Cuba )
Alle 9 e mezza di mattina ho incontrato una persona dell’agenzia di viaggi che si chiama Carlos.
Se si chiedono informazioni a persone di questo tipo c’è la possibilità di fare numerose cose e più velocemente.
In una breve conversazione gli ho chiesto dove poter comprare una crema solare e una sala per ballare la Salsa.
La mattina uscendo a fare due passi, mi sono stupita.
La città addormenta del giorno prima era come se si fosse svegliata di colpo e straripava di gente.
Mi sono cambiata e ho preso l’autobus navetta delle 11, diretto verso la spiaggia.
Era più lontano di quanto pensassi, tanto che ci sono voluti circa 30 minuti. Era la prima volta da quando sono nata che andavo al Mar Dei Caraibi.
Era la spiaggia più a sud dell’isola e si chiama Playa Ancon.
Dato che era nuvoloso ed io ero venuta appositamente lì, all’inizio ero un po’ delusa, ma quando gradualmente si è rasserenato il cielo è stato stupendo.
I colori tra il verde e il blu erano fantastici.
Ho fatto il bagno, l’acqua non era fredda e mi sono divertita ad immergermi diverse volte.
Un’altra cosa bella è che, sebbene fosse un posto stupendo, era poco affollato.
Per pranzo siamo andati in un tipico caffè tradizionale che si trovava sul mare.
E’ un posto dove ci sono delle lucertole dai bellissimi colori.
L’aragosta, avendo una massa muscolosa, era molto buona.
Al tavolo affianco al nostro si è seduta una coppia italiana con la quale abbiamo parlato molto.
Erano dei toscani che stavano a Cuba già da tre settimane, erano belli abbronzati e avevano un corpo gigantesco.
Senza nemmeno chiederci il nome, abbiamo parlato di lavoro, di credenze religiose e così via.
Nel 2017 andranno in pensione e il loro sogno è quello di andare in Australia.
Poi siamo tornati in città e, dopo esserci cambiati siamo andati in una sala da ballo di salsa.
Nel corridoio che circonda il cortile di un palazzo siamo entrati in un’agenzia di viaggi e in un negozio, dove c’erano un ragazzo africano e una giovane ed esile ragazza bianca.
Dato che era la prima volta, ho provato solo i passi base, ma mi sono divertita per un’ora intera.
Finita la lezione ho premesso che sarei tornata il giorno successivo.
Dato che l’allenamento di ballo mi aveva fatto sudare, alla “Casa de Musica” mentre ascoltavo una performance dal vivo, ho bevuto una birra.
Ho scoperto che le band di questo paese che sembrano avere uno stile immorale vengono perseguitate dalla polizia.
Ma questa esibizione si opponeva a ciò ed io ho comprato un CD.
La sera ho cenato in un ristorante di pesce governativo che si chiama Plaza de Mayor.
Perfino il budino che ho preso per dessert era inquietante.