[Luglio 2018]
Il secondo giorno della nostra permanenza in Georgia, la nazione del Caucaso abbiamo fatto un’escursione a Mitskheta.
Mitskheta è una città che si trova 25 km a nord della capitale Tbilisi e conta una popolazione di circa 8000 abitanti.
Era la capitale intorno dal quarto secolo a.C. al quinto secolo d. C.
Per prima cosa siamo andati su una collina dove c’è la chiesa di Jvari a dove si vede la città sul fiume Mitskvari, che scorre dalla Turchia passando per Tbilisi, fino al Mar Caspio e si incontra col fiume Aragvi, che scorre da nord.
Qui Ana, la nostra guida ci ha raccontato la storia di come questa nazione è divenuta cristiana.
Anticamente quest’area era governata dal regno di Iberia e la prima persona che venne qui cercando di convertire la gente al cristianesimo fu uno degli apostoli, Sant’Andrea, ma non ci riuscì.
In seguito a una donna chiamata Nino che viveva in Cappadocia, in Turchia, apparve la Madonna in sogno e questa le ordinò di andare nel regno di Iberia a diffondere il cristianesimo e lei andò.
Mentre svolgeva il suo lavoro di missionaria, il re di allora andò un giorno a caccia.
Mentre cacciava all’improvviso divenne buio pesto e lui si perse.
Pregò vari dei, ma non accade nulla.
Quando provò a pregare il dio di Nino, il sole tornò e lui ritrovò la strada.
A causa di questa esperienza divenne cristiano e divenne cristiana anche la nazione.
Era il 327 d. C.
Ana ci ha detto che la Georgia è la terza nazione cristiana in ordine di tempo dopo l’Armenia e Roma.
Ma in realtà Roma accettò il cristianesimo solo nel 313 e divenne cristiana nel 380. Quindi di fatto la Georgia è stata la seconda nazione a divenire cristiana .
Il re Mirian e Nino costruirono un enorme croce sulla cima di questa montagna proprio per mostrare la nazione era cristiana.
In seguito un duca della città costruì la chiesa su questo punto alla fine del VI secolo.
E’ la chiesa di Jvari e Jvari significa croce.
Se vedi questa chiesa dall’alto la sua forma è quella di una croce.
E all’interno della chiesa c’è una copia di quella che era la croce originaria che si ergeva al centro della chiesa.
C’è anche il ritratto di Santa Nino.
La sua immagine è sempre quella con la croce fatta di rami di vite che la Vergine Maria le aveva dato legandolo coi suoi stessi capelli.
Sulla parete esterna c’è un immagine che rappresenta il duca che viene benedetto.
Le lettere sono quelle del vecchio alfabeto georgiano ora usato solo dal clero.
Dalla collina si vedeva bene “l’autostrada militare” la strada che arriva da Tbilisi al confine russo.
Ana ci ha detto che è una strada menzionata dai documenti greci del primo secolo d.C.
La via ha preso questo nome così “pesante”, dopo che la Russia invase la Georgia e le truppe arrivarono attraverso questa strada e ci furono molte battaglie.