Patrimonio dell’umanità a Kutaisi

Patrimonio dell’umanità a Kutaisi

[Luglio 2018]

Abbiamo visitato due chiese a Kutaisi, la terza città, per grandezza, della Georgia.

Una è la chiesa di Bagradi, in cima a una collina.

Costruita nell’XI sec., quando la Georgia fu unificata, è una chiesa frutto dell’unione di tre chiese costruite originariamente nel 1003.

Però fu distrutta dai Turchi nel XVII secolo.

Attualmente è stata riportata alla forma originaria con dei lavori di restauro, ma questi lavori hanno presentato dei problemi.

L’idea era di tornare alla forma iniziale , ma di fatto questa chiesa storica è stata ricostruita completamente in cemento armato come  un qualsiasi edificio moderno.

Dentro sembra davvero poco equilibrata.

La nostra guida Ana ci ha detto che questa cattedrale era patrimonio Unesco, ma per questa disattenzione. questo status è stato revocato.

Almeno ci siamo goduti la vista di Kutaisi dall’alto.

Dopo abbiamo visto il monastero di Gelati.

Questo è davvero un sito Unesco.

L’interno della chiesa e del monastero erano pieni di affreschi ed ho esclamato alla loro bellezza.

Ana ci ha detto che una turista che una volta aveva portato qua si emozionò talmente che si mise a piangere.

Questo monastero fu costruito da David IV, detto David il costruttore, nel XII secolo quando la Georgia prosperò dopo la riunificazione.

Cominciò la costruzione di questo posto nel 1106, ma finì solo nel 1130, quando era già morto da sei anni.

La sua tomba è qui, nel pavimento del cancello principale.

Questo perché lasciò detto:”Tutti i visitatori qui devono camminare sulla mia tomba”.

All’entrata c’è un vecchio portale che il figlio di David il costruttore prese da una città che aveva attaccato in Azerbaigian.

Nel sito c’era anche un’Accademia dove si studiavano filosofia, teologia, scienza e pittura.

A quei tempi quest’Accademia era una scuola prestigiosa.

Sembra che l’abbiano tenuta come una rovina per molto tempo e l’abbiano restaurata recentemente, quindi sembra stranamente nuova.

In ogni caso la vicenda del Vello d’oro della mitologia greca sembra essersi svolta da queste parti.

La storia è più o meno quella di un giovane che viene dalla Grecia per prendere il Vello d’oro affronta molte sfide, aiutato dalla figlia del re del posto e riesce a prendere il Vello d’oro e torna in Grecia.

La cosa interessante è che il Vello d’oro esisteva realmente.

In questa regione si estraeva l’oro.

La gente metteva pelli d’agnello nel fiume e l’oro si attaccava a queste.

Questo fatto mi ha ricordato quando siamo andati un paio di anni fa a setacciare l’oro nell’isola di Sado in Giappone.