[Luglio 2017]
Passeggiando per a città di Noto, nella Sicilia meridionale in Italia, abbiamo incontrato una mostra congiunta di Chagall e di Missoni.
La mostra si intitolava “Marc Chagall/Ottavio Missoni, sogno e colore“.
Poiché mi piacciono i quadri di Chagall e anche se quelli di Missoni non li conosco mi piace quello che produce come firma nella moda, siamo entrati a vedere.
Era una mostra organizzata dal figlio di Ottavio Missoni, fondatore della ditta, Luca, che aveva messo insieme le varie opere.
In effetti sia in Chagall che in Missoni il fattore decisivo era il colore.
Le pitture di Chagall erano poche, ma mi sono piaciute anche gli stupendi arazzi di Missoni.
Comunque noi stavamo facendo il giro delle quattro chiese di Noto di cui col nostro biglietto potevamo chiedere una visita guidata.
Essendo arrivati alla terza chiesa nell’orario di chiusura, pensavamo che anche la quarta, la chiesa San Domenico, fosse chiusa e ci aspettavamo solo di poterla vedere da fuori.
Sulla nostra guida c’era scritto che questo era l’edificio barocco più bello di Noto.
Andati là abbiamo chiesto e ci hanno fatti vedere anche l’interno.
L’addetto lì ci ha spiegato che la chiesa è ora posseduta dallo Stato e rivestiva una posizione simile a quella di un museo.
Nell’interno dalle pareti bianche erano appesi quadri che avevano come tema la musica.
Poi una statua del Cristo che veniva portata in processione durante la festa.
Qui c’è anche la tomba di Rosario Gagliardi l’architetto di questa e altre chiese incluse nel sito UNESCO del “Tardo barocco della Val di Noto” come quelle di Modica e altri centri.
Essendo questa l’ultima chiesa avevamo finito il tour di Noto e siamo tornati a Marina di Ragusa dove c’era l’albergo dove stavamo.
Vicino all’hotel si era messo un circo e siamo andati a vedere lo spettacolo.
Era il primo giorno e il biglietto costava la metà.
Il nome del circo era Wigliams, che si pronuncia come Williams, ma è scritto all’italiana, e la cosa ci ha fatto ridere.
Alcuni acrobati erano bravi e uno era vestito da Uomo ragno.
C’era anche uno spettacolo con le tigri.
Nell’intervallo è uscito un membro del circo che ha detto che stava per essere approvata una legge che vietava l’uso degli animali negli spettacoli e pregava di esprimersi contro di essa.
Diceva che gli animali erano come la loro famiglia e che loro se ne prendevano cura come dei membri della loro famiglia.
Io capivo il suo discorso, ma a parte le tigri che avevano fatto qualcosa, i cammelli e persino un ippopotamo erano usciti solo per essere mostrati e niente più, cosa di cui non capivo l’utilità.
Sembra che l’ippopotamo mangi ogni giorno un quintale di cibo, cosa che rende assai costoso il suo mantenimento.
Non conosco il mondo del circo, ma si dice che sia un’attività di famiglia trasmessa per generazioni e che sia davvero difficile entrarci in qualche modo.