La chiesa di Montevergini e il pranzo più buono di questo viaggio

La chiesa di Montevergini e il pranzo più buono di questo viaggio

[Luglio 2017]

Dopo la visita alla cattedrale di Noto, nella Sicilia meridionale in Italia, la  successiva che abbiamo visitato è stata la chiesa dei Montevergini.

L’abbiamo trovata subito, ma siamo arrivati quando lo staff stava per chiudere la porta di entrata.

Abbiamo comprato il biglietto che ci consentiva di vistare 4 chiese, ma di regola l’addetta ci ha spiegato che non potrebbero vendere questi biglietti dopo le 11 del mattino.

Non ricordo bene a che ora avevamo comprato il biglietto, ma eravamo arrivati nella chiesa proprio a mezzogiorno.

Comunque la cosa più importante di questa chiesa era salire sul campanile e ce lo hanno consentito.

La scala a chiocciola nuova che ci portava su dava l’impressione come di un qualcosa messo dopo perché c’erano stati problemi di stabilità.

Da questo campanile più che dalla chiesa del Santissimo Salvatore essendo costruito nella zona dove le case sono più costruite una sull’altra, si aveva l’impressione di sentire la vita della gente comune.

Non abbiamo potuto ascoltare la spiegazione relativa alla storia della chiesa, ma comunque pare fosse all’origine un convento di suore.

L’altare della chiesa è fatto marmo policromo, ma non lo abbiamo potuto vedere poiché non siamo riusciti ad entrare all’interno.

Pare che la chiesa venga spesso usata per come location per le serie del commissario Montalbano.

Usciti da qui abbiamo cercato un ristorante.

Non avevamo una chiara idea di dove andare e siamo entrati in un posto non molto distante dall chiea che si chiamava Enoteca-Ristorante Emily’s Wine.

Ed è stata veramente una buona idea.

Era un piccolo locale dove abbiamo fatto un pasto leggero, ma è stato davvero il migliore del viaggio.

Io ho preso tonno con salsa di pomodori di Pachino e mio marito salsiccia.

In particolare la salsiccia pare sia la loro specialità. Prima la bollono per far sciogliere il grasso e la cucinano un po’ nel Nero d’Avola, famoso vino siciliano, e poi la arrostiscono.

Compresa una caraffa di vino abbiamo pagato 34 euro che è un prezzo ragionevole.

Per il dolce siamo andati in una gelateria nella piazza vicino al lussuoso Palazzo Ducezio, sede del  municipio

Essendo la Sicilia la patria del gelato ne abbiamo mangiato quasi tutti i giorni durante questo viaggio.