Continuo a parlare della vista a Sulmona in Abruzzo.
Abbiamo risalito, partendo dalla sua estremità a sud, Corso Ovidio, la via principale, e sul lato destro abbiamo trovato una grande piazza, piazza Garibaldi.
È tradizionalmente la piazza del mercato e anche oggi se ne svolgeva uno.
E qui c’era una cosa che copriva in parte la vista della piazza.
Era l’acquedotto medievale, un altro simbolo di questa città.
Costruito nel 1256 porta fin da allora nella città l’acqua fresca delle montagne che la circondano.
E’ ancora in funzione e in fondo alla piazza si può bere l’acqua da una fontana che sta alla sua estremità.
Non ho avuto abbastanza coraggio per provarla, ma superata la fontana mi sono voltata indietro e ho visto un uomo che riempiva una bottiglia di acqua.
Mi ha divertito pensare che un uomo del ventunesimo secolo e quelli del tredicesimo potessero fare le stesse azioni.
In questa città ogni anno c’è, a Pasqua, una festa particolare.
A un angolo di Piazza Garibaldi c’è la chiesa di San Filippo Neri.
La domenica di Pasqua la statua della Madonna viene portata dalla chiesa di Santa Maria della Tomba, che avevamo già visitato, a quella di San Filippo Neri.
La statua è vestita a lutto per rappresentare il dolore della Madonna per la morte del figlio Cristo. Saputa la notizia della Resurrezione la Madonna esce, un po’ incredula, dalla Chiesa di San Filippo.
All’inizio avanza lentamente, ma appena riconosce il figlio posto su un palanchino proprio sotto l’arco dell’acquedotto medievale, il suo vestito cambia improvvisamente da nero a verde, il colore della speranza, e lei corre verso suo figlio.
Ovviamente sono le persone che portano la statua che corrono a tutta velocità.
Comunque la trama del rituale è molto umana.
Il meccanismo con cui si passa dal vestito nero a quello verde pare sia un segreto della confraternita che organizza la festa.
Se tutto procede senza intoppi sarà un anno tranquillo, ma se qualcosa non va si crede succederà qualche calamità o qualche brutto evento.
In particolare la gente è molto preoccupata nel caso la statua possa cadere e rompersi.
E davvero, sia nel 1914, che nel 1940, la statua è caduta e tutti e due gli anni è scoppiata la guerra.