[Luglio 2017]
Continuo a parlare el giro delle chiese di Noto nella Sicilia meridionale in Italia.
La chiesa successive dove siamo stati era la Basilica cattedrale di San Nicolò.
La guida ci ha detto che, anche se i normanni avevano messo questo nome alla chiesa, il protettore della città era San Corrado.
E per due volte l’anno fanno una festa in cui portano processione in una teca d’argento le reliquie di San Corrado.
La cosa eccezionale di questa festa è che la teca che pesa 750 chili viene trasportata da 40 uomini robusti che percorrono di corsa la lunga scalinata nella facciata della chiesa.
Beh, parlavamo del fatto che percorrerla lentamente con questo peso forse è ancora più difficile
Trasportare questa teca è un grande onore e le famiglie più importanti si trasmettono questo privilegio di generazione in generazione.
E’ la stessa cosa che accade con i palanchini dei Kami nelle feste in Giappone.
L’interno della cattedrale era inaspettatamente semplice e c’era un motivo.
La cattedrale fatta originariamente nel 18mo secolo era ancor più semplice e senza decorazioni, con gli interni fatti di pareti bianche.
Durante la seconda guerra mondiale le persone fecero un voto. Se la chiesa non avesse subito bombardamenti l’avrebbero decorata all’interno. E così fecero.
Le decorazioni all’interno pare fossero molto belle, ma usarono il cemento per fare il soffitto e le colonne erano vuote e la struttura risultava debole.
Così nella notte del 13 marzo 1996 a partire dalla cupola gran parte della struttura crollò.
Quella che c’è adesso è una struttura nuova, riaperta al pubblico nel 2007.
Abbiamo visto le foto della chiesa lussuosa prima del crollo e le foto del crollo.
Le nuove decorazioni erano state fatte da artisti locali.
Ma la donna che ci faceva da guida era piuttosto critica sui risultati e lo esprimeva senza remore. Per esempio della pittura sull’altare diceva che Maria aveva il collo troppo sottile e sembrava un uomo. Un fiasco!
Riguardo a una pittura sulla parete rotonda al di sotto della cupola che il pittore aveva fatto il suo autoritratto.
Era però anche orgogliosa dei 14 piccoli ritratti sopra i pilastri. Ha detto che l’autore è visto come una specie di Caravaggio contemporaneo.
Nell’edificio vicino adibito a piccolo museo erano esibiti degli antichi oggetti salvatisi dal terremoto e dal crollo.
Lo stesso edificio del museo sembra sia stato donato da una ricca famiglia della città che non aveva eredi.