[Gennaio 201]
Abbiamo fatto un escursione a Enoshima nella regione di Kanagawa in Giappone la mattina di Capodanno.
Un’ amica che vive in zona ci faceva da guida.
Abbiamo preso il trenino della linea Enoden (La linea Enoshina) da Fujizawa.
Io ho un ricordo quasi nostalgico di questo treno, ma il vagone dove siamo saliti stavolta non era bello come quello della volta precedente.
Appena scesi abbiamo avvertito subito un’atmosfera molto turistica.
Siamo andati verso il mare e abbiamo attraversato il ponte che ci portava all’isola di Enoshima.
Il tempo era buono e il monte Fuji era molto bello visto dal ponte.
I nibbi volavano numerosi.
La nostra amica ci ha detto che prima c’erano solo casette da spiaggia, ma ora era chiamata la Miami beach giapponese.
Ci ha anche detto che qui prima era un po’ come a Mont Saint Michel in Francia a volte era possibile, quando la marea si ritirava, camminare fino a Enoshima.
A Mont Saint Michel c’è una chiesa, invece a Enoshima c’è un santuario.
E’ uno dei tre grandi santuari di Benzaiten del Giappone.
Benzaiten è una divinità, e la nostra amica ha detto che ha fama di essere gelosa quindi meglio non pregarla in coppia.
In quel giorno c’erano molte persone che visitavano il tempio, perché è d’uso in Giappone visitare un santuario Shinto la mattina di Capodanno.
Noi non siamo andati al santuario e ci siamo diretti in un ristorante chiamato “Uohana“, che la nostra amica aveva visto su internet.
Anche qui c’era molta gente e abbiamo dovuto aspettare, ma alla fine siamo stati ricompensati da un ottimo donburi di pesce (il donburi è una scodella di riso con su qualcosa, in questo caso il pesce).
Questa è l’aerea dello Shonan con Kamakura e Enoshima entrambe famose per i bianchetti.
Da gennaio a marzo non vengono pescati, ma nella nostra ciotola ce n’era qualcuno.
Però io preferisco quelli bolliti.
Dopo abbiamo camminato fino al punto più alto dell’isola e siamo entrati nel giardino di Samuel Cocking.
Samule Cocking era un mercante irlandese che costruì qui un grande giardino botanico nel diciannovesimo secolo.
Qui c’era la più grande serra di tutta l’Asia, ma andò in gran parte distrutta col grande terremoto del 1923.
Rimane qualche resto ora nel giardino botanico.
Siamo saliti su un vecchio faro chiamato See candle, candela del mare.
Da lontano si vedeva la penisola di Boso della regione di Chiba le isole di Oshima e di Nii-jima, ed era molto bello.
Molti aspettavano il tramonto sopra il faro, noi invece siamo scesi, ma quando il sole è tramontato ha mantenuto il suo color oro senza divenire rosso.
Tornando indietro da lontano si vedeva chiaramente il profilo del Monte Fuji e mi è sembrata una visione celestiale di cui niente poteva essere più bello.