Settembre 2016
Il motivo per cui questa volta siamo venuti a Torino in Italia è stato solo la partecipazione alla Photomarathon.
Ma ovviamente ci è venuta fame.
Il Piemonte è molto noto per la sua buona cucina come molti posti in Italia.
Abbiamo cercato dei buon ristoranti su internet e prenotato i tavoli.
Il giorno prima della Photomarathon siamo stati al Ristorante Tre galline che si trova al centro.
L’entrata era un piuttosto trasandata e ho un po’ esitato, ma dopo aver suonato il campanello e essere stati fatti entrare abbiamo trovato che il posto era piuttosto di classe.
Dopo che ci hanno servito un antipasto di vitello tonnato, ho preso un secondo antipasto di cervello di vitello dorato (vedi foto sopra).
Era la seconda volta nelle mia vita in cui mangiavo il cervello di vitello.
La prima volta era stata a Parigi. Quello sembrava proprio un cervello e rimasi scioccata (ma lo mangiai), ma questo era più sofisticato sia nell’aspetto che nel sapore.
Il cervello in sé non ha un sapore molto forte, ma ha una piacevole consistenza cremosa.
Non saprei dire cosa fosse la salsa rosa, ma comunque era buonissima.
Ho preso ancora un piatto a base di vitello, stufato in vino rosso. come portata principale ed era molto saporito.
Mio marito ha preso un piatto a base di salsiccia come antipasto e a seguire agnello.
Tutto era preparato e elaborato con cura.
Abbiamo accompagnato il tutto con un barbera dal sapore intenso.
Il secondo ristorante dove siamo andati dopo la Photomarathon è stato la Trattoria dell’Oca, che è un po’ lontano dal centro.
E’ un ristorante specializzato in piatti a base di oca e hanno anche un menu costituito solo da questi piatti. E noi abbiamo scelto questo.
Dopo l’antipasto di salumi di oca, ci hanno servito oca arrosto in un cestino di pasta sfoglia, ravioli d’oca e oca stufata.
Il dessert non era a base di oca, ma un sorbetto di fichi.
Abbiamo preso una grappa e un amaro base di erbe alla fine e ci siamo sentiti sazi e soddisfatti.
Il weekend in cui siamo stati lì si teneva una fiera internazionale del cibo e tutti i ristoranti erano pieni di gente e c’erano molti stranieri.