Questo post è del mio amico Bangly.
[Aprile, 2013] Non che abbia un’esperienza tale da permettermi di giudicare le differenze caratteriali tra i giapponesi provenienti da città e zone diverse, ma appena sceso alla stazione di Ōsaka ho percepito un’atmosfera diversa rispetto a quella di Tōkyō.
Le persone, a pelle, mi hanno dato l’impressione di essere più disinibite.
Ho subito notato che, al contrario di Tōkyō e di tutte le altre città che ho visitato, sulle scale mobili lasciano la sinistra per il passaggio pedonale e non la destra, quasi sentissero il bisogno di rimarcare la loro diversità.
Inoltre, fuori un ristorante una cameriera si è avvicinata per scambiare due chiacchiere e alla fine dandomi “il cinque” ha detto in giapponese ai sui colleghi “Siamo diventati amici”.
Una cosa del genere qui in Giappone non mi era mai successa.
Quelle che erano le mie impressioni sono state confermate dal mio amico e guida, Okazawa san.
Parlando di questo argomento mi ha detto: “Le persone di Ōsaka sono come i Napoletani, mentre quelle di Tōkyō assomigliano ai Milanesi!”.
Questo mi ha divertito molto.
Ovviamente ogni generalizzazione è sempre fuori luogo, ma se penso a quanto siano chiassosi e conviviali durante i pasti oppure al fatto che hanno un attaccamento quasi morboso alla loro squadra di baseball (se vince il campionato i tifosi si buttano dal ponte principale nel fiume), gli abitanti di Ōsaka non mi sembrano così lontani dai Napoletani…