[Luglio 2018]
- Dopo essere arrivati all’hotel a Tbilisi, capitale della Georgia, abbiamo riposato un po’ e poi abbiamo cominciato il giro turistico della città.
Era un tour privato, ma la schedule era piuttosto intensa.
Alla reception dell’hotel ci aspettava una ragazza giovane, poco più che una bambina.
La ragazza di 19 anni che si chiamava Ana era la nostra guida.
Nata a Gori, come Stalin, ora viveva a Tbilisi e frequentava il secondo anno dell’Università Statale.
Non era mai stata nei paesi anglofoni, ma il suo inglese era perfetto con un po’ di accento americano.
Lo aveva impararto vedendo fin da piccola i programmi in inglese alla Tv.
Non studiava solo lingue, ma anche storia quindi non si trattava solo di un lavoretto da studente, ma era, al contrario, un’ottima guida.
Il posto dove questa ragazza ricca di talento, che sarebbe in futuro forse divenuta ministro o cose del genere, ci portò per prima era la collina dove si trovava la chiesa di Metekhi.
Vicino alla chiesa c’era la statua equestre del re Vakhtang Gorgasali.
Questa regione era parte del regno di Iberia che si dice risalga al 4th secolo avanti Cristo.
Questo re Gorgasali spostò la capitale del regno da Mtskheta a Tbilisi nel V secolo.
C’è una leggenda legata allo spostamento della capitale.
Un giorno Gorgasali venne nell’area di Tbilisi a cacciare col proprio falcone.
Il falcone attaccò un fagiano e tutti e due gli uccelli caddero in uno stagno.
Gorgasali andò verso lo stagno e capì che era una sorgente calda.
Fu molto felice di questa cosa tanto che spostò lla capitale qui.
C’erano ovviamente altri punti di forza, come essere una tappa della via della seta e il fatto da essere circondata da tre colline che la rendevano strategicamente più forte in caso di attacco.
Il re costruì un palazzo su questa collina, ma fu distrutto dai mongoli cento anni dopo.
La parte rimasta fu usata dall’Impero russo come prigione e anche Stalin vi fu rinchiuso per un anno.
Siamo entrati nella chiesa di Metekhi che fu costruita nel XIII secolo.
C’era la messa ed era affollata. Tutti sembravano molto seri.
Cerano 5-6 donne di mezza età in piedi insieme alla destra dell’altare e cantavano molto bene, nelle pause in cui il prete non parlava.
Dopo siamo andati alla funivia per andare sull’altra collina.
Ma prima abbiamo visto un pezzo del muro di Berlino.
Sembra sia stato donato dal governo tedesco per mostrare la sua amicizia.
Abbiamo anche visto piazza Europa, dove la bandiera georgiana e quella europea sventolano una vicina all’altra.
Ana ci ha detto che i bus blue che girano in quest’area sono stati donati dall’Unione Europea.
E infatti sono lo stesso tipo di autobus che vediamo sempre in Italia.
Ana ha detto speranzosa che poiché per la brexit c’era un posto libero in Europa, loro, come georgiani, speravano di diventare membri, quando si sarebbe decisa un’ulteriore espansione nel 2020.