[Dicembre 2016]
Dalla bella cittadina di Barichara in Colombia siamo arrivati dopo un percorso di hiking al villaggio di Guane.
Dopo la dura camminata siamo finalmente arrivati al villaggio di Guane che sembrava la copia di Barichara, ma più piccola e semplice.
Per prima cosa ci siamo presi una pausa in una casa tradizionale del villaggio adibita a caffè.
Ci siamo seduti a un tavolo nel corridoio che dava sul cortile interno e ho bevuto un succo fresco di frutto della passione.
Mio marito ha preso un succo di mango.
Erano incredibilmente buoni.
In Colombia la frutta è buona.
Ogni mattina mangiavamo una deliziosa papaya.
Quando siamo tornati a Londra, abbiamo provato a comprarla, ma siamo rimasti delusi, perché era senza sapore.
Malgrado i succhi di frutta fossero così buoni, la guida e l’interprete hanno preso due birre.
Anche nella pausa durante l’escursione a piedi avevano preso due birre.
Nel villaggio di Guane abbiamo visitato la semplice chiesa di Santa Lucia.
Nella guida c’era scritto che era stata costruita nel 1720, ma la nostra guida, Osvaldo, ci ha detto che è un edificio del 1963.
Forse è stata ricostruita.
Osvaldo ci ha detto che ogni due anni qualche studente di restauro degli edifici antichi viene da Roma a dirigere dei lavori di manutenzione.
Santa Lucia è la santa che che guarisce dalle malattie degli occhi e c’era una statua che la rappresentava con in mano un calice con due globi oculari, che era molto kitsch.
A Guane c’era anche un museo archeologico, ma non lo abbiamo visitato e Osvaldo ha chiamato un taxi che ci ha riportato a Barichara.
L’autista era un conoscente di Osvaldo, ma guidava in modo spericolato e andava velocissimo, tanto che mio marito che stava seduto dalla parte del finestrino, chiudeva gli occhi dalla paura.
Forse anche questo autista si era bevuto una birra di troppo.