Palacio Barolo a Buenos Aires. Seconda parte

Palacio Barolo a Buenos Aires. Seconda parte

[Marzo 2018] Continuiamo la visita di Palacio Barolo, un edifico storico che sii trova a Buenos Aires in Argentina.

Dopo la visita del quarto piano siamo saliti al quattordicesimo piano.

Questa zona essendo vicina al “Paradiso” è luminosa.

Perciò da  qua abbiamo iniziato a salire la scalinata.

In realtà c’è solo un piccolo ascensore che però è usato dalle persone che lavorano negli uffici nei piani superiori, i turisti  come noi devono fare una bella fatica per arrivare in Paradiso.

La cosa difficile non erano solo i 115 gradini. La scala era stretta e per  le persone corpulente era abbastanza difficile passarci.

Al ventesimo piano c’era l’osservatorio da cui si vedeva il panorama.

Era un giorno sereno e Buenos Aires si poteva vedere bene nella sua estensione.

A dire il vero non era bella, era tipo Tokyo.

Infatti in questa città vecchi e nuovi edifici sono uno ammassato sull’altro e da questo punto di vista somiglia  molto alle città giapponesi.

La vista migliore era quella da cui si vedeva, il Palacio del Congreso palazzo del parlamento e la piazza antistante.

Dopo aver fatto le foto del panorama siamo saliti, per una scala ancora più stretta all’ultimo piano, il ventiduesimo.

Qui c’era una piccola stanza con la struttura di un faro.

Il progetto di Mario Paranti a riguardo era molto ambizioso. Voleva che il raggio di luce che partiva dalla cima di questo palazzo si incontrasse sul fiume La Plata con un altro raggio che partiva dalla cima di un palazzo che stava costruendo a Montevideo in Uruguay in modo da dare il benvenuto alle navi che navigavano sul fiume.

Ma essendo questo posto lontano dal fiume La Plata si è pensato che il raggio avrebbe piuttosto confuso le navi e quindi non è mai stato usato come faro.

E non fecero alla fine nemmeno il faro sulla cima del Palazzo Salvo, la controparte di questo palazzo a Montevideo.

Secondo la guida, comunque, anche se avessero provato  i due  raggi da Buenos Aires a Montevideo non si sarebbero comunque incontrati, per la curvatura della terra.

Dopo, simo scesi nel piano dove c’è la terrazza che non mi ricordo a che piano fosse e da lì abbiamo guardato la parte alta del palazzo.

La parte alta che rappresenta il Paradiso fu ispirata al tempio indiano Dio dell’Amore, perché Dante nella Divina Commedia fu salvato da Beatrice che era una specie di simbolo dell’amore.

Alla fine del tour siamo scesi a vedere una stanza di un ufficio che era stato lasciato così com’era ai tempi in cui il Palazzo era stato costruito. 

In un piccolo spazio c’era l’arredamento di un vecchio ufficio di quello che si vedono di solito nei film.

Poi c’era la foto del signor Barolo, il busto di Dante e Beatrice e così via.

Abbiamo passato un’ora e mezza a visitare questo palazzo e ne era valsa la pena.

Un giorno mi piacerebbe visitare anche Palazzo Salvo a Montevideo.