Dopo essermi goduta un tour di Budapest consigliato dall’hotel, ho preso la metropolitana e mi sono diretta verso il Danubio…Per essere esatti avevo l’intenzione di dirigermi lì, ma ben presto mi sono persa dentro la stazione.
Quando sono salita sulla metro non sapevo quale delle due direzioni fosse giusta per poter andare verso il fiume.
Anche chiedendo ad un addetto non avrei capito la risposta.
Per fortuna, ho trovato un’ancora di salvezza, un comune passeggero.
Sono scesa dalla metropolitana seguendo il suo consiglio, ma ho avuto l’impressione che fosse sbagliato, così ho ricontrollato la mappa con attenzione.
Era ancora una volta la direzione opposta.
Cambiando direzione mi sono diretta verso il centro della città.
La stazione in cui sono scesa era Deak Tér.
Questo nome mi sembrava famigliare, dopo tutto era la quarta volta che venivo in questa città.
Dato che prima di uscire avevo acquistato all’hotel un biglietto valido per prendere tutti i mezzi per due giorni e per partecipare ad un giro turistico sul Danubio in nave, mi sono diretta verso il molo dove poter salire sulla barca.
Questo si trovava di fronte il Marriott hotel dove in passato avevo già pernottato una volta.
La gita in barca è stata molto gradevole, sia per via della bevanda servitami sia per il tour di un’ora dell’isola Margherita.
Anche il tempo era buono.
Questa era la prima volta che vedevo dal Danubio la città ed è stata una bella esperienza.
Tuttavia, l’unica delusione è stata la voce registrata dell’audio guida multilingue.
Mi è stato comunicato il fatto che Buda e Pest tramite un negoziato hanno dato vita alla città di Budapest, ma il tutto era letto in modo monotono come fosse la voce di un attore dilettante.
Era ottime spiegazioni, ma è stato quasi imbarazzante ascoltarle.
Quando siamo andati sull’isola Margherita, una persona dell’equipaggio ci ha accompagnato e ci ha mostrato l’isola.
Ovviamente questo è facoltativo ed è possibile tornare alla nave anche durante il tour.
E’ stato divertente che la comitiva con cui ho viaggiato fosse formata da allegri turisti italiani.
“Cosa? Scendi un’altra volta? Non ci sei già andata ieri?”.
Questo perché era il secondo giorno consecutivo che prendevano questa nave.
Secondo la mia guida, quest’isola è disabitata e sembra sia esclusivamente un luogo di svago e relax per gli abitanti di Budapest.
Ci sono per esempio hotel, parchi, piscine e teatri all’aperto.
Anche il giorno in cui sono andata io nel parco stavano divertendosi gruppetti di tre o quattro persone.
Viene chiamata isola di Margaret per via dell’invasione mongola del XIII secolo.
A quell’epoca il monarca Béla IV giurò che “se i Mongoli fossero andati via lui avrebbe consacrato a dio sua figlia”.
Per via di questo giuramento, sua figlia Margherita fu messa in un convento di quest’isola all’età di 9 anni e fu lasciata lì fino alla sua morta avvenuta a 29 anni.
Una storia commovente.
Inoltre questa isola sembra sia chiamata anche isola dei conigli, in quanto sembra fosse ottima per la caccia di questo animale.
Dopo aver ascoltato con tutta la comitiva queste spiegazioni per circa 30 minuti, ho avuto del tempo libero.
Così ho provato a salire su un campanile che si chiama Fort Tower e ho volto lo sguardo alla città di Budapest. Mentre mi abbandonavo al paesaggio, ho ripensato alla struttura del campanile, anch’essa era molto bella.
Finito il giro in barca, era quasi ora di cena.
Ho deciso di dare uno sguardo alla mia guida cartacea e, guardando la mappa, mi sono diretta verso un ristorante dalla parte di Buda.
Sebbene dall’esterno non sembrasse, l’interno era molto chic.
Per di più anche i prezzi erano paragonabili a quelli di un ristorante costoso di Londra.
Credo fosse un ristorante per turisti.
In ogni caso, sarà perché è stato dopo essere andata sull’isola dei conigli, ma il piatto principale era proprio il coniglio.
La portata principale, l’antipasto, il dessert, tutto aveva un sapore eccellente.
Anche la presentazione dei piatti era buona.
Una cosa che devo sottolineare è il cameriere.
Sembrava un missionario mormonico, alto, composto e mi ha ispirato simpatia.
Dopo cena ho fatto una breve passeggiata notturna.
Ho attraversato il ponte Elisabetta e mi sono diretta verso Pest dove si Trovava l’hotel.
Era piuttosto tardi, ma in particolare nella zona di Pest passeggiavano dei gruppetti di tre quattro persone e non mi sono sentita per niente in pericolo.
Sarà forse questo un aspetto positivo che ha lasciato il periodo socialista? Tra l’altro ho avuto come l’impressione che continuassero ad utilizzare accuratamente i vecchi vagoni della metropolitana.