[Gennaio 2018]
Essendo bel tempo e avendo inaspettatamente un po’ di tempo libero, abbiamo deciso di fare un’escursione a Cremona da Milano, tutti e due comuni della regione della Lombardia in Italia.
Mancavo a Cremona da 7 anni.
Cremona è il luogo di nascita del celebre liutaio Stradivari.
Anche ora ci sono botteghe di liutai qua e là.
Entrati in città abbiamo visto una statua di una persona che non suonava il violino, ma o osservava attentamente considerando la sua fattura. Anche davanti ai negozi le decorazioni erano fatte di violini.
Però non c’è solo questo, ma anche una bella cattedrale da cartolina.
7 anni fa quando siamo venuti siamo saliti sul campanile di questa cattedrale che chiamano il Torrazzo di Cremona e mi ricordo la bella vista che si godeva da lì.
Allora come oggi era una bella giornata con un bel cielo azzurro che faceva stagliare nitidamente il profilo della chiesa. Ma questa volta non ce la sentivamo di salire i 502 gradini per arrivare in cima alla torre le siamo passati accanto andando in un ristorante situato in diagonale rispetto alla cattedrale.
C’è da dire ce l’orologio della torre campanaria è tra i più grandi del mondo.
Il ristorante dove siamo andati si chiama “Il Violino” e anche l’altra volta eravamo stati a mangiare qui.
Quando siamo venuti la volta scorsa era un giorno feriale ed era a pranzo e c’eravamo solo noi, ma questa volta era pieno.
Meglio prenotare per questo ristorante.
Era un ristorante storico con interni stupendi e i camerieri erano eleganti e si muovevano energeticamente, l’atmosfera era buona, ma forse un po’ troppo di lusso.
I clienti che abbiamo trovato qui questa volta erano tutti ben vestiti e noi che eravamo in jeans e felpa ci siamo sentiti un po’ fuori luogo.
Appena seduti al tavolo ci hanno servito prosecco e canapè e ci hanno portato dei bicchieri di prosecco e un piatto di crostini e rustici ripieni di ricotta.
Abbiamo diviso un antipasto misto di prosciutti in cui c’erano due tipi di prosciutto e frutta. Il prosciutto dal colore più chiaro era molto buono. Come piatto principale abbiamo preso la bistecca Chateaubriand (l’uso del francese nel menu è un altro segno che il posto tendeva al lusso).
E’ come un tataki (carne di vitello a fettine) servito con verdure grigliate.
Come dessert ho preso lo zabaione.
Nel menu c’era scritto che era per due, ma quando mio marito ha chiesto se andava bene fare una porzione per uno hanno detto che non c’erano problemi.
E’ sempre meglio chiedere.
Era bello denso e anche il sapore, ricco di alcol era molto buono.
Comunque il conto per due persone di 140 euro incluso il vino non si poteva certo dire fosse economico.
Quel giorno nella piazza di fronte alla cattedrale c’era un mercatino dell’usato.
Si vendevano molto cosa interessanti tra cui degli ingombranti cappotti, ma io ho limitato i miei acquisti a una sciarpa di seta.