Ovviamente l’obiettivo era la degustazione finale, ma anche la visita della fabbrica in sè è stata molto interessante.
Il fatto che la aprano al pubblico, mostra quanto ne siano orgogliosi.
Era molto moderna e pulita e sembrava molto ben organizzata.
Era quasi tutto automatizzato e abbiamo visto solo poche persone che vi lavoravano.
Ma la guida ci ha detto che ogni processo è controllato dai cinque sensi di persone in carne ed ossa che ne garantiscono la qualità.
Chiamano questo sistema “Taikoban”.
Ho pensato a come fosse il mercato della birra giapponese e ho fatto una ricerca.
Asahi si trova al primo posto e ha superato la Kirin dall’inizio del XXI secolo.
Ci hanno servito anche crackers di riso.
Ma non si riesce a bere così tanto in così poco tempo, quindi io ho preso solo un bicchiere e mezzo.
Al piano terra, vicino all’ingresso c’era uno spazio dove i visitatori potevano indossare delle uniformi e scattare fotografie.
Ci piace sempre travestirci, quindi abbiamo indossato uniforme ed elmetto e abbiamo scattato delle fotografie, anche se nessuna delle altre persone lo ha fatto.