Siamo tornati a Torino per affari.
Questa volta eravamo decisi ad andare nel ristorante dove non avevamo potuto fermarci la volta precedente, per mancanza di tempo.
Il nome per intero del locale era Stefano Fanti al Circolo dei Lettori ed aveva avuto ottime recensioni sui siti internet.
La sua ubicazione era davvero particolare.
Si trovava, infatti, nel Circolo dei Lettori, a sua volta annesso ad un palazzo del diciassettesimo secolo.
Per entrare e pranzare in questo ristorante a Torino abbiamo dovuto suonare il campanello posto sulla sontuosa porta e inoltre digitare un codice.
Per fortuna c’era qualcuno del personale ad assisterci, perciò non abbiamo avuto alcun problema.
L’interno del ristorante e l’abbigliamento dei camerieri erano in stile classico.
Il personale era molto formale nei modi, ma non freddo.
Io ho scelto delle lumache come antipasto.
Erano stufate con cipollotti e patate.
Il mio piatto principale era il piccione.
Ebbene sì, ho voluto provare qualcosa di inusuale.
Entrambe le portate erano elaborate e gustose.
Mio marito ha ordinato tre assaggi, tra cui la carne alla tartara, come antipasto, e un piatto di pasta con ragù di cinghiale come portata principale.
Queste portate sono state sufficienti per riempirci e quindi non abbiamo preso il dessert.
Inclusa una buonissima bottiglia di vino tipico del Piemonte, il conto era di novantuno euro.
Tutto sommato si tratta di una cifra ragionevole per un ristorante a Torino.
Il Circolo dei Lettori ha dieci stanze, in cui sono raccolti almeno undicimila libri.
Qui vengono organizzati eventi letterari, corsi, gite e molto altro.
È stato istituito anche un servizio in cui alcuni ragazzi vanno in ospedale a leggere qualche libro ai pazienti.