[Marzo 2018] L’ottavo giorno a Buenos Aires in Argentina dopo pranzo abbiamo preso parte al visita guidata ai murales del quartiere Palermo.
Questo giro ci si fa girando e vedendo le belle pitture murali presenti in quest’area e come il giro del giorno prima al quartiere la Boca costava 200 pesos, cioè circa 7 euro.
Partiva dalla Plaza Serrano dove ogni week end c’è un mercato dell’artigianato.
La guida di questa volte era la ventiseienne Mariana. I partecipanti erano quasi tutti giovani.
Secondo Mariana a Buenos Aires i giovani che avevano iniziato a fare i murales erano tutti giovani ricchi.
I graffiti iniziarono a diventare una vera e propria arte nel 2001 nel periodo della crisi argentina.
Quando la gente non riusciva più a prendere i soldi dalle banche la stessa Mariana, che allora aveva 9 anni ricorda di essere andata a protestare davanti al palazzo presidenziale insiee ai genitori battendo cucchiai fra loro.
In quell’occasione il presidente spaventato scappò via in elicottero.
In questo periodo difficile, per regalare un sorriso alla gente, è iniziata l’arte dei graffiti.
In questo periodo difficile qualcuno iniziò a dipingere sui muri per regalare alle persone un sorriso, anche se solo per un momento.
C’erano molti murales di satira politica che invitavano al sorriso, ma eccezionalmente cominciavano ad apparire anche belle opere d’arte.
All’inizio erano i murales erano visti come un nemico dalle autorità, ma col tempo i privati e i commercianti e alla fine il comune stesso cominciò a commissionarli arrivando a pagare anche molti soldi agli artisti.
In particolare le piccole birrerie, il cui numero è cresciuto nel quartiere Palermo fino ad arrivare a 65.
Come effetto tra la popolazione si è creato un tacito consenso a non farci sopra scritte e disegni che rovinino la bellezza dei murales.
Infatti sui muri normali a fianco c’erano le classiche scritte sui muri.
Al momento ci sono circa 50 artisti di murales a Buenos Aires.
Tra queste solo il 15% sono donne.
Anche perché per avanzare nello status di artista storicamente si deve disegnare nel cuore della notte quando nessuno vede ed è pericoloso per le donne a quell’ora per il pericolo di molestie.
Come quando vedi i lavori di Van Gogh e Monet tu capisci subito di che artisti si stratta, lo stesso sembra succede con gli artisti di murales per il loro stile peculiare.
Essendo molto meticolosi, non mettono sotto le opere solo la firma ma anche il loro indirizzo facebook o instagram.
Ogni murales ha un suo significato, per un murales con un volto con il cervello che viene fuori dagli occhi sta a significare che nella società moderna c’è meno contatto visivo tra le persone.
Mariana ci ha fatto vedere un murales con la faccia di un musicista elettro-pop e ci ha detto che è stato disegnato da un nuovo talento che ha solo 23 anni, che è bravissimo a fare ritratti con le sole bombolette cosa che sembra sia difficilissima. Ascoltando le spiegazioni abbiamo camminato per il quartiere Palermo per 2 ore e mezza.
L’ultimo murales che ci ha mostrato era su un muro di una palazzina di appartamenti.
Era il riratto di una ragazza che si faceva unselfie.
Era stato fatto da due soli artisti che ci avevano messo solo 5 giorni per finirlo.
Era un esempio di un progetto finanziato pubblicamente.
Ce n’erano 15 in corso nella città.
Tra l’altro mentre passeggiavamo abbiamo visto una bella ragazza posare per un fotografo.
Mariana ci ha spiegato che in Argentina a 15 anni le ragazze fanno il loro debutto in società.
La gente normale copia quest’usanza e fanno le foto alle ragazze quando fanno 15 anni.