[Luglio 2018]
Dopp Kutaisi in Georgia, dopo un lungo viaggio in macchina siamo rientrati di nuove nella catena del Caucaso.
Questa volta eravamo a nord ovest nella regione della Svanezia.
Il tempo in montagna era variabile e c’era una pioggia intermittente.
Essendo una regione dove è fiorente la produzione del miele, lungo la strada abbiamo incontrato più volte persone che lo vendevano.
A un certo punto l’autista si è fermato per prendere dell’acqua fresca di montagna e anche là c’era un signore che vendeva il miele.
Ne abbiamo preso un barattolino per 15 lari, circa 5 euro e ci ha anche mostrato l’interno dell’arnia.
Non l’avevo mai vista prima e c’erano molte api, cosa che mi ha fatto fare un passo indietro per la paura.
L’area era piena di alberi e di verde, molto differente da quella di Kazbegi, dove eravamo stati qualche giorno prima.
Abbiamo visto la scena calma di un bel lago verde.
La nostra destinazione era Mestia la città principale della regione.
Prima di arrivare abbiamo cominciato a vedere da lontano la bella vista delle torri che volevo vedere da molto tempo.
Era stato questo lo scopo principale dei questo viaggio.
Passando per un villaggio prima di Mestia, Gia, il nostro autista ha detto che la sua famiglia era originaria di qui.
Non ne ricordo il nome, purtroppo.
In questo villaggio ogni famiglia ha una piccola chiesa e alcune hanno anche affreschi non solo dentro, ma anche sulle facciate.
Siamo entrati a Mestia.
E’ un centro abbastanza grande con una popolazione di 2800 persone secondo la nostra guida e c’erano varie torri che volevo vedere, come anche edificio comuni e la strana stazione di polizia, costruita in uno stile moderno.
Il nostro hotel era l’Hotel Bangriani che era disegnato per sembrare un rifugio di montagna e, posto sul crinale di una collina, così avevamo il panorama della città che si poteva vedere dal balcone della nostra stanza.
Fino ad allora la guida e l’autista erano stati altrove a dormire, ma qui eravamo tutti nello stesso hotel e abbiamo cenato assieme.
Da loro abbiamo appreso che in questa regione la persona che propone i brindisi in una cena è molto importante e si chiama “tamada”
Il tamada deve fare ogni volta che propone un brindisi un piccolo discorso. Per Dio, la famiglia, gli amici e dire ogni volta “Gaumarjos“, per poi fare il brindisi.
Non solo una volta all’inizi del pasto, ma lungo tutto il suo corso.
La prima sera Gia ha avuto il ruolo di tamada e abbiamo fatto 4 brindisi.
Dopo cena siamo tornati nella nostra stanza e abbiamo guardato lo splendido panorama della città con le torri illuminate.
Ovviamente questa dell’illuminazione è una cosa nata da pochi anni, più come attrazione turistica.
Pare che questa regione fosse totalmente isolata fino a tempi abbastanza recenti, perciò immagino che doveva essere buio pesto di notte qui.